Ritratto di Augusto su busto moderno
Nel 27 a.C. Cesare Ottaviano, conclusa la guerra contro Marco Antonio, restituì i poteri straordinari che gli erano stati conferiti al Senato, che decise di insignirlo del titolo di Augustus: “Alcuni senatori volevano chiamarlo Romolo, quasi fosse stato il secondo fondatore di Roma, ma prevalse la proposta di Munazio Planco di chiamarlo Augusto.” (Suet. Aug. 7) Per l’occasione fu creato il ritratto ufficiale dell’imperatore, definito tipo “Prima Porta” dalla famosa statua loricata rinvenuta nei pressi di Prima Porta, Roma. La rappresentazione dettagliata dei tratti fisionomici di Augusto viene abbandonata per una resa più idealizzata del soggetto. Questo tipo di ritratto si ispira ai modelli dei dinasti ellenistici, che esaltano la grandezza del personaggio attraverso una fisionomia ideale e perfetta. La potenza di Augusto è suggerita da un trattamento plastico e morbido del volto, occhi grandi, collo più possente e i capelli, descritti da Svetonio come ondulati, disposti in modo ordinato. Il ritratto Torlonia, che spiccava nella galleria dei ritratti della Collezione Giustiniani, è tra le migliori repliche del tipo “Prima Porta”, che ne conta circa 135. Il busto moderno non rappresenta fedelmente quello originario, che doveva avere la lorica con gorgoneion centrale e mantello.
Inventario: MT 513
Materiale: Marmo bianco
Tecnica: opera scolpita attraverso l’uso di: subbie, scalpelli, gradine, raspe
Datazione: età imperiale
Provenienza: Collezione Giustiniani