Altare neoattico con divinità

L’ara circolare è racchiusa da modanature alla base e alla sommità. Tre figure sono rappresentate a rilievo, due che incedono verso sinistra, e una verso destra. La figura femminile è immediatamente riconoscibile grazie agli attributi che possiede: l’elmo, una lancia e un gorgoneion (attualmente rimosso) sul petto. Si tratta della dea Atena. La precede Zeus, con lo scettro e la barba appuntita. La figura femminile che cammina in senso contrario è di difficile interpretazione: sorregge anch’essa uno scettro e una patera. L’altare si inserisce in una corrente figurativa, definita neoattica, sorta intorno al II sec. a.C., che vede il suo apice in età augustea, momento in cui si predilige la raffigurazione di divinità. La presenza di Atena e Zeus evoca il culto della triade capitolina: Minerva, Giunone e Giove, venerati sin dall’antichità sulla sommità del Campidoglio. Per questa ragione è stato ipotizzato che la terza figura non identificabile sia Giunone. Nello studio Cavaceppi l’ara fu riutilizzata come sostegno della testa del cd. Tolomeo.

Inventario: MT 501b

Materiale: Marmo bianco

Tecnica: opera scolpita attraverso l’uso di: subbie, scalpelli, gradine, raspe

Datazione: età imperiale

Provenienza: Studio Cavaceppi