Statuetta restaurata come Apollo con la pelle di Marsia

“A Celene, in Frigia, il fiume Marsia attraversa la città e sfocia nel Meandro. Qui si narra che Apollo scorticò Marsia dopo averlo vinto in una gara artistica, e che ne appese la pelle nell’antro in cui sono le sorgenti del fiume; e proprio per questo il fiume avrebbe il nome di Marsia.” (Senofonte, Anabasi, 1.2.)
L’opera, proveniente dalla Collezione Giustiniani, rappresenta un’eccellente trasposizione marmorea del mito di Marsia e Apollo. Marsia era celebre per la sua maestria nel suonare l’aulos, doppio flauto inventato dalla dea Atena. Divenuto abilissimo nel suonare, decise di sfidare in una gara musicale il dio Apollo, protettore delle arti e grande suonatore di cetra. Il dio, dichiarato vincitore dalle Muse, punì Marsia per aver aver osato sfidarlo, pensando di poter trionfare sul dio della musica. La statuetta rappresenta un pastiche di diverse parti antiche assemblate assieme.
Il modello iconografico divenne talmente celebre da essere replicato più volte, specialmente da Caravaggio che, vedendo l’opera a Palazzo Giustiniani, probabilmente la prese a modello per la realizzazione del suo David con la testa di Golia.

Inventario: MT 463

Materiale: Marmo bianco

Tecnica: opera scolpita attraverso l’uso di: subbie, scalpelli, gradine, raspe

Datazione: età imperiale

Provenienza: Collezione Giustiniani